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tradizioni
Macomer 23-24 maggio 1909
I° Mostra equina della Sardegna
Le ricerche sono state possibili grazie alla disponibilità del Dott. Raffaele Cherchi Direttore del Dipartimento per l'Incremento ippico dell'Agenzia Regionale AGRIS SARDEGNA, della Dott.ssa Paola Porcu e del Sig. Raimondo Costantino della biblioteca Universitaria di Sassari, del Sig. Silvano di Ovodda, della Dott.ssa Emanuela Porrini Commissario Reg.le della FITETREC-ANTE e del Brigadiere Gianni Fiori che hanno messo a disposizione i testi del Dott. Deodato Meloni per la consultazione.
La Rassegna equestre nella stampa locale
La figura di Don Deodato Meloni
Autore della pubblicazione Indirizzo ippico in Sardegna unico testo di ippologia, che descrivendo i particolari della manifestazione e gli orientamenti allevatoriali ha significativamente contribuito a dare rilevanza internazionale alla rassegna equestre di Macomer
Il manifesto originale è esposto nel museo del cavallo a Ozieri presso gli uffici dell'ex Istituto per l'incremento Ippico oggi Agenzia Regionale Agris Sardegna
Il N.H. Dott. DEODATO MELONI era nato a Santulussurgiu l'8 Settembre 1877. è stato un eminente zootecnico molto conosciuto sia in Sardegna, che nella penisola diede un notevole contributo al progresso dell’ippicoltura sarda. Dopo la la laurea in Scienze Agrarie conseguita a Pisa nel 1900 venne nominato nel 1903 Direttore della Stazione Ippica di Santu Lussurgiu e tenne tale incarico fino al 1910. Dopo tale data lasciò la Direzione della Stazione per dedicarsi completamente alla propria azienda agraria e zootecnica.
Autore dello studio «Indirizzi ippici in Sardegna» recensito dal Prof. FRANCESCO PASSINO nella Relazione sull'ippicoltura del Luglio 1936, che è stata pubblicata in parte nel numero di Luglio 1949 di questo Bollettino. Ecco come si esprimeva allora il Prof. PASSINO: «L'egregio Dott. DEODATO MELONI, che, oltre ad essere tecnico, è agricoltore nato e ippicoltore competente ed appassionato, ha avuto l'idea magnifica e lodevolissima di raccogliere in un recente ed esauriente studio, oltre a tante interessanti notizie, anche la genealogia dei cavalli e delle cavalle che nell'ultimo
sessantennio più si distinsero nelle varie competizioni e che tuttora si ricordano per notoria fama. L'attenta lettura dello studio del Meloni, che elimina una grave lacuna, mi ha indotto a fissare l'attenzione nelle fedeli genealogie dei campioni elencati, in quanto giudico possibile ritrovare in esse l'azione importante esplicata da taluni stalloni che meritano l'appellativo di grandi razzatori». A ricordo delle benemerenze del Dott. DEODATO MELONI nel campo della ippicoltura, è stato intitolato al Suo nome l'ippodromo di Chilivani, dove annualmente si svolgono le più importanti competizioni ippiche della Sardegna .
Fonti:
- sito www.sardegnacavalli.it che ne dettaglia il percorsi professionale negli organismi equestri
- "L'agricoltura sarda. Bollettino". anno XXXIV ottobre 1957, pp. 307.309
La manifestazione negli orientamenti degli ippologi
Già dalla seconda metà dell'ottocento emergevano tra gli allevatori di cavalli del periodo,due orientamenti ideologici molto marcati che vedevano alcuni sostenere il miglioramento genetico nelle linee di sangue orientali e coloro che invece sostenevano, che tale risultato si potesse raggiungere con l'impiego di stalloni puro sangue inglesi.
Da queste due contrapposte tesi di ippologia si decise di studiare in modo più approfondito il problema: questo studio sul p.s.a. e p.s.i. iniziò nel 1876 e si concluse nel 1918. Alcuni risultati si iniziarono ad avere in occasione della esposizione equestre di Torino del 1898 dove vennero apprezzati dalle commissioni di esperti, i cavalli sardi anglo-orientali. Alle medesime conclusioni si arrivò undici anni dopo e cioè nel 1909 nella grande rassegna di Macomer, "alla quale parteciparono i migliori soggetti allora esistenti nell'isola.
Tra i 752 soggetti presenti ne furono premiati 148.
Un grande ippologo il professor Fogliada, a sostegno dell'attitudine miglioratrice degli stalloni inglesi scriveva:
"Sono le figlie di stalloni inglesi, in gran maggioranza, quelle che ottengono i premi. Come si concilia ciò con la voce unanime in favore dello stallone orientale ? Io segno intanto le cifre e i fatti perchè essi hanno sempre un valore"
Il perchè della scelta di Macomer come sede della prima mostra equina sarda, probabilmente era il giusto riconoscimento di un Comune e più in generale di un territorio, il Marghine, che aveva radicate tradizioni nell'allevamento zootecnico ed equestre.
Le rigide selezioni degli esperti, le premiazioni delle migliori linee di sangue derivato a fondo inglese, diedero ragione a uno studio condotto da Don Deodato Meloni di Santulussurgiu, Agronomo e grande ippologo, il quale concludeva nella sua pubblicazione del 1936, che le fattrici erano e sono sempre state sardo-anglo-orientali (e non sardo-orientali), e che il puro sangue inglese è l'unico rirpoduttore in grado di produrre fattrici e stalloni pari qualità di quelli premiati nell'anno 1909 in occasione appunto della grande mostra di Macomer.
Lire 8.000 per un cavallo sardo
Nel 1912 fu venduto un cavallo per Lire 8.000 rivalutato ad 2001* corrisponde grosso modo a Lire 47.989.000 e cioè euro 24.784,76
*coeff. di rivalutazione fonte ISTAT all'anno 2001
Gli ippologi del periodo e tra questi quello più autorevole Deodato Meloni erano convinti che l'insanguamento delle fattrici isolane con il purosangue inglese avrebbe dato gloriosi risultati nella valorizzazione economica del patrimonio equino. Gli allevatori macomeresi del periodo sostenevano in pieno questa convinzione e lo dimostra il fatto che i capostipiti della sua stazione di monta erano a fondo inglese
Il risultato della mostra di Macomer era conseguente a questa impostazione allevatoriale e ben 12 furono infatti gli allevamenti macomeresi premiati:
Premio Ministero dell'Agricoltura
Aly da Sultano m.i. Deriu A. Luigi
fattrici. Premi del Comitato ordinatore
Taitù da n.n. Ledda Castia Simone - Allevamento Nughes
Lavagna da Airone Casta Ligia Pietro
fattrici. Premio Ministero dell'Agricoltura
Taitù da Fanon p.s.a.o. Oggiano Luigi
Olanda da Flagello m.o. e Turca m.a.o. Falchi Bachisio Allevamento Falchi
Isabella da Fanon p.s.a.o. Temussi Enrico
Bicicletta da Medyra p.s.a. Piras Ledda Giovanni
Regina da Tolomeo ind. Mura Bachisio
Rosina da Emir II m.a. Oggiano Salvatore
Leonida da Sarsar P.s.o. e Lavagna b.m.i. Castia Luigi P.
puledri di un anno. Premi del Comitato ordinatore
Viera da Tukish Flag p.s.o. Pinna D.nna Ant.na
puledri di un anno.Premio Ministero dell'Agricoltura
Santina da Nessus b. m.a.o. e Olanda m.a.o. Falchi Bachisio Allevamento Falchi
Il vincitore Benvenuto Pernis
Tra gli allevatori più rappresentativi del periodo non si puo fare a meno di ricordare Benvenuto Pernis discendente di un’importante famiglia di finanzieri di origini Svizzere, che spinto dalla sua passione di allevatore di cavalli, riuscì a selezionare bellissimi esemplari di razza anglo-araba che avrebbero spopolato nelle più importanti rassegne nazionali, tanto da aggiudicarsi, nel 1909 nella rassegna di Macomer l'ambitissimo "Premio Reale". Sconfiggendo i prodotti di un altro famosissimo "equile" del tempo, quello della famiglia Percy di Badde Salighes, nei pressi di Bolotana (1).
(1) La famiglia Pernis arrivò in Sardegna con immense ricchezze ma soprattutto aveva influenti amicizie nelle più importanti piazze d’affari d’Europa. Benvenuto era il discende del capostipite Josias noto finanziere, arrivato in Sardegna dalla natia Svizzera. Il nipote Benvenuto dimostrò allo stesso modo grande lungimiranza e l’intraprendenza necessaria ad un uomo d’affari, nella politica come pubblico amministratore di moderne vedute, e nel seguire le sue attività agricole. Si era sposato con una giovane e graziosa esponente dell'aristocrazia cittadina, donna Enrichetta Cao dei conti di San Marco, ed aveva così potuto aggiungere, al suo casato aristocratico quello di un titolo nobiliare. A Milis, nelle campagne oristanesi, avrebbe così impiantato una moderna azienda agricolo-zootecnica, divenuta in breve celebre per l'allevamento di cavalli di razza e per le produzioni agrumicole e olivicole.
Fonte: articolo di Paolo Fadda pubblicato sul numero 5/2001 di "Sardegna Economica"
Rispettando i principi ispiratori dell'autore riportiamo fedelmente i contenuti salienti della sua pubblicazione in uno schema che riporta le premiazioni della mostra:
Gli allevatori di erano estremamente sensibili agli orientamenti delle commissioni esaminatrici dell'allora Ministero dell'agricoltura, perchè da quelle linee direttrici scaturivano l'impiego del cavallo nelle discipline sportive dei concorsi ippici e di quello militare della cavalleria. In quest'ultimo impiego i cavalli sardi erano particolarmente apprezzati: i componenti di una Commissione di ispezione al 16° reggimento Cavalleggeri Lucca composto interamente da cavalli sardi, dopo aver visto i cavalli in azione in piazza d'armi ebbero a dire: "i cavalli sardi, per la loro potente fibra ed il loro generoso carattere, rispondono perfettamente alle esigenze del servizio militare di cavalleria leggera,.....per la loro resistenza ed energia si addimostrano superiori a molti cavalli di altra provenienza per quest'arma."
nella foto
- Etnet U Kamsin p.s.a. nato nel 1902
- Tisa p.s.a. nato in Mesopotamia
Queste le conclusioni dello studio di ippologia del
Dott. Deodato Meloni
Questo libro di ippologia letto con l'esperienza dell'allevatore o del semplice appassionato di oggi dimostra la lungimiranza di quegli studi forse capiti solo in parte per l'importanza che avevano ma che comunque affermano in modo incontrovertibile la centralità degli allevamenti di Macomer è più in generale del Marghine.